Significativi progressi per le Regioni in Piano di rientro nel raggiungimento dell’equilibrio finanziario; persistono, tuttavia, criticità nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, pur in presenza di un trend di miglioramento a partire dal 2010. È quanto si evince dal report sul monitoraggio dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza dei SSR dal 2007 al 2012 nelle Regioni in Piano di rientro”, realizzato dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute - SiVeAS.

Resta, quindi, ancora aperta «la grande sfida che - si legge nella presentazione del report - deve affrontare il Servizio Sanitario ancora nei prossimi anni, ossia nel rendere possibile equilibrio finanziario ed erogazione equa ed efficace dei livelli di assistenza».

Un’esortazione per le Regioni in Piano di rientro, che in questi anni con grandi sacrifici sono riuscite a risanare il deficit finanziario, a concentrare adesso ogni sforzo sulla riorganizzazione, sulla riqualificazione e sulla garanzia dell’equità e della qualità nell’erogazione dei LEA.

Obiettivo del documento è quello di rappresentare, con una visione d’insieme, l’erogazione dei LEA (nelle macro aree territoriale, ospedaliera e farmaceutica), confrontando per la prima volta le Regioni attualmente in Piano di rientro (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia) con quelle non in Piano di rientro; i costi con l’erogazione dei livelli di assistenza (griglia LEA), evidenziando il “posizionamento” di ciascuna Regione in PDR rispetto allo scenario nazionale e l’integrazione ospedale e territorio.

Pur restando importanti differenze tra le Regioni, il report nel suo complesso dimostra che le regioni in Piano di rientro hanno livelli di assistenza al di sotto degli standard minimi, mentre le Regioni non in PDR mantengono dal 2007 al 2012 adeguati livelli assistenza; che, a partire dal 2010, il miglioramento dei conti economici delle regioni in PDR è accompagnato da un progressivo miglioramento dell’assistenza sanitaria; inoltre si è registrata una crescita dell’erogazione dell’assistenza complessiva dovuta all’aumento più consistente delle prestazioni territoriali e alla contestuale riduzione dell’assistenza ospedaliera. 

In particolare, i progressi hanno rigurdato:

  • l’assistenza territoriale per gli anziani, per i malati affetti da disturbi psichici e per i malati terminali, con valori espressi da un incremento del numero degli utenti assistiti e delle giornate di degenza;
  • il progressivo contenimento dell’inappropriatezza ospedaliera;
  • la riduzione dell’inappropriatezza clinica ed organizzativa dei ricoveri ospedalieri di riabilitazione;
  • l'efficienza delle strutture ospedaliere, con riduzione della degenza media;
  • la dotazione complessiva di posti letto ospedalieri che tende ad allinearsi agli standard nazionali, con particolare riferimento ai posti letto per acuti;
  • la promozione di interventi volti all’incremento dell’assistenza a livello territoriale;
  • la riduzione della spesa farmaceutica territoriale;
  • la riduzione del disavanzo del SSN dal 2007 al 2012 nella misura del 50% circa.

Per quel che riguarda, invece, le criticità, il documento evidenzia la necessità di incrementare le azioni di riorganizzazione e riqualificazione dei SSR, in particolare nei seguenti ambiti:

  • assistenza territoriale per i disabili sia in setting domiciliare che residenziale e semiresidenziale;
  • assistenza ospedaliera relativa all’offerta di posti letto post-acuzie non ancora in linea con i parametri nazionali;
  • inappropriatezza dei ricoveri in regime ospedaliero di riabilitazione.

Per approfondimenti:

 

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