CCM - 2009

Capofila: Agenas

Responsabili scientifici: Isabella Morandi, Giovanni Caracci, Giovanna De Giacomi; Patrizia Carletti (Regione Marche)

Unità Operative:

  • Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL)
  • Istituto Nazionale di Statistica (Istat)
  • Regione Calabria - Centro Medicina del Viaggiatore e delle Migrazioni ASP Catanzaro
  • Regione Emilia-Romagna - Agenzia Sanitaria Sociale
  • Regione Lazio - Laziosanità ASP Lazio
  • Regione Marche - Osservatorio Epidemiologico Diseguaglianze/ARS Marche
  • Regione Piemonte - Servizio di Epidemiologia ASL TO3
  • Regione Puglia - Università degli Studi di Foggia - Osservatorio Epidemiologico Regionale
  • AUSL Reggio Emilia - Unità Epidemiologia
  • AUSL Cesena - U.O. di Epidemiologia e Comunicazione

Regioni aderenti:

  • Regione Abruzzo
  • Regione Basilicata
  • Regione Liguria
  • Regione Molise
  • Regione Sicilia
  • Regione Toscana
  • Regione Umbria
  • Regione Valle d'Aosta
  • Regione Veneto
  • Provincia Autonoma Bolzano
  • Provincia Autonoma di Trento

Abstract

I Paesi europei si trovano in un momento storico caratterizzato da forti flussi migratori imputabili a diversi fattori, tra cui la crisi economica e l’instabilità geopolitica di alcune aree. In Italia il peso assoluto e relativo degli stranieri sulla popolazione residente è aumentato notevolmente nel tempo e si prevede che tale trend proseguirà nei prossimi anni. È aumentato anche il numero di immigrati che transitano o sono trattenuti nei Centri di accoglienza istituzionali per immigrati. L’Istat stima che al Censimento 2011 la popolazione straniera residente sia pari a circa 4 milioni, il 6,8% del totale dei residenti in Italia; di questi il 95% sono persone provenienti da Paesi a forte pressione migratoria.

In tale contesto è indispensabile assicurare, in modo sostenibile, la corretta assistenza sanitaria agli immigrati affrontando le disuguaglianze nell’accesso alle cure.

Ove si consideri anche che, nell’attuale contesto economico, la limitatezza delle risorse disponibili impone la necessità di rendere efficace ed efficiente il sistema sanitario, è fondamentale che le Regioni, allo scopo di organizzare servizi efficaci, efficienti ed equi, possano disporre di adeguate e omogenee informazioni per la programmazione sanitaria, basate sul monitoraggio dei principali problemi di salute dei differenti gruppi di popolazione presenti nei propri territori e della relativa spesa. Tuttavia, la mancanza di dati omogenei nazionali e regionali ha determinato l’insorgere di notizie contrastanti sui bisogni sanitari degli immigrati e sulla sostenibilità economica dell'assistenza ad essi erogata, in particolare con riferimento ai non regolari.

In questo contesto Agenas, in collaborazione con il Ministero della Salute - Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) nell’ambito del programma 2009, ha promosso il progetto “La salute della popolazione immigrata: il monitoraggio da parte dei Sistemi Sanitari Regionali”, con l’obiettivo di creare un network interregionale al duplice scopo di fornire alle Regioni metodologie condivise in grado di fornire informazioni per la programmazione sanitaria basate sulla valutazione epidemiologica ed economica, e di predisporre strumenti di supporto all’assistenza sanitaria nei Centri di identificazione ed espulsione. Il presente progetto è in continuità con quello intitolato “Promozione della salute della popolazione immigrata in Italia” (Programma Ccm 2007, coordinato dall’Osservatorio sulle diseguaglianze nella salute della Regione Marche negli anni 2007-2009), nel cui ambito era stata definita una specifica metodologia di analisi per lo studio dello stato di salute.

Possiamo affermare che gli obiettivi proposti sono stati conseguiti. Si è infatti costituito il network interregionale che ha condiviso, adottandola, la metodologia proposta, consentendo per la prima volta in Italia un monitoraggio che mette a confronto le Regioni e il livello nazionale in relazione sia alla valutazione dello stato di salute e del ricorso ai servizi sanitari, sia alla valutazione della relativa spesa. Il risultato conseguito consente di asserire che oggi esiste l’impegno istituzionale della maggior parte delle Regioni e Province Autonome italiane che lavorano in rete anche con le istituzioni centrali quali Istat, INAIL, Agenas per conoscere e monitorare i bisogni di salute della popolazione immigrata. Inoltre, per la prima volta sono stati realizzati specifici protocolli per il controllo delle malattie infettive nei centri istituzionali di accoglienza per immigrati, che consentono di migliorare l’assistenza e di migliorare l’efficienza operativa.

Stato della ricerca: Concluso

Si rende disponibile la documentazione prodotta nell'ambito del progetto, costituita da documenti relativi alla metodologia adottata, ai risultati perseguiti e ai relativi strumenti operativi di supporto e al Modello per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive nei Centri di Identificazione ed Espulsione della Regione Calabria. Si mettono a disposizione, inoltre, i contributi di alcune delle regioni che hanno aderito al progetto e gli interventi presentati in occasione di seminari e convegni organizzati nell'ambito del progetto.

Per approfondimenti:

 

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