Allentare il blocco del turn over per garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza: è il fil rouge delle sette mozioni presentate e approvate dalla Camera dei Deputati il 17 giugno scorso. Tutti i gruppi politici hanno, inoltre, chiesto all’esecutivo di impegnarsi per semplificare la normativa sulla mobilità interregionale. Voto contrario dell’Aula invece alla mozione di Sel che non ha accettato le riformulazioni del Governo. Ma se tutti hanno insistito sulla necessità di ovviare alle carenze del personale del Servizio sanitario per le note conseguenze sull’assistenza sanitaria e sull’opportunità di superare un approccio contabile verso la sanità che non può essere considerata soltanto una spesa, non sono mancati i distinguo nelle richieste dei diversi gruppi che andiamo a sintetizzare.
La mozione del Partito Democratico si è soffermata, in particolare, sull’urgenza di rivedere la gestione del personale sanitario, puntando al ricambio generazionale e all’assunzione a tempo indeterminato nei servizi strategici, ovvero emergenza-urgenza, terapia intensiva e sub intensiva, centri trapianti e assistenza domiciliare. Richiesta di impegno anche sull’introduzione di una distinta area negoziale della dirigenza sanitaria del Ssn, «considerato che la dirigenza medica veterinaria e sanitaria costituisce oltre l’80 per cento di tutta la dirigenza pubblica contrattualizzata». Mozione Miotto e altri (PDF)
Il Movimento Cinque Stelle ha avanzato la richiesta di costituzione di un tavolo di confronto, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, al fine di individuare le modalità di rivisitazione delle norme di gestione del personale degli enti e delle aziende del Ssn, auspicando tempi stretti con la pubblicazione dei risultati entro la fine del 2015. Mozione Grillo e altri (PDF)
Il documento del Nuovo Centrodestra ha rimarcato la necessità di definire una metodologia che consenta di determinare il fabbisogno di personale sanitario a livello nazionale e regionale in modo univoco al fine di agevolare regioni e aziende nelle assunzioni, snellendo l’iter burocratico e «stabilendo così in maniera uniforme di quanto personale ha bisogno un’unità operativa in rapporto al volume di attività, ai posti letto e alla tipologia dei servizi offerti». Mozione Calabrò e altri (PDF)
Forza Italia, dal canto suo, ha impegnato il Governo a prevedere «un’attività di monitoraggio per fornire un quadro aggiornato, su tutto il territorio nazionale, delle conseguenze derivanti dalle operazioni di contenimento della spesa sul piano del rispetto dei livelli essenziali di assistenza; nonché di procedere ad un monitoraggio degli effetti degli interventi di razionalizzazione e contenimento della spesa per rimuovere tutti gli ostacoli volti ad impedire un’adeguata gestione del personale sanitario» Mozione Palese e altri (PDF)
Scelta civica, attraverso la sua mozione, ha auspicato una maggiore autonomia delle aziende sanitarie locali, attivando una logica premiale che consenta a quelle che si sono distinte per best practice di far valere a cascata lo stesso meccanismo nelle strutture organizzative interne. Inoltre, ha chiesto all'esecutivo di “fornire elementi sull'attuale situazione delle dotazioni organiche del personale sanitario con un particolare focus sulle dinamiche previste per il turnover della dirigenza medica di cui è imminente il picco dei pensionamenti”. Mozione Vargiu e altri (PDF)
Leit motiv della mozione presentata dalla Lega Nord è quello di premiare le Regioni virtuose, prevedendo controlli stringenti sulle assunzioni di personale per quelle regioni in cui è previsto un piano di rientro per quanto riguarda le spese sanitarie e, al contempo, la rimozione del blocco del turnover per quelle regioni i cui bilanci in materia sanitaria raggiungono obiettivi di sostenibilità e di efficienza. E ancora «una maggiore autonomia regionale in merito alle assunzioni del personale, salvaguardando gli equilibri di bilancio». Mozione Rondini e altri (PDF)
Infine, il gruppo Per l’Italia ha sottolineato la necessità di contenere il ricorso all’outsourcing ai soli casi di effettiva emergenza, chiedendo, inoltre, di valutare in sede di Conferenza Stato-Regioni, la previsione di criteri di riferimento validi su tutto il territorio nazionale in materia di attribuzione delle risorse umane alle diverse attività sanitarie. Mozione Gigli e altri (PDF)